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D-Day

Aggiornamento: 8 feb 2019

Sogno di un bambino

Ricordo quando ero bambino, nei giorni di festa, mio padre e mia madre stesi sulla sabbia a crogiolarsi al tiepido sole in quella spiaggia. Io amavo correre sul bagnasciuga dritto verso il mare, cercando di raggiungere invano quella terra visibile solamente nelle giornate più limpide: l'Inghilterra.

Erano passati anni da quei pomeriggi trascorsi a giocare spensierato e quei semplici sguardi verso quella terra lontana si erano trasformati in un profondo desiderio: che dall'altra parte del mare qualcuno sentisse le

mie silenziose, speranzose e disperate grida di aiuto.tedeschi ormai si erano impadroniti delle nostre terre, delle nostre spiagge ma soprattutto delle nostre vite.

Fortunatamente il desiderio si avverò; tra i militanti della Resistenza iniziarono a girare voci secondo cui Inglesi ed Americani fossero pronti a venire in soccorso del popolo francese.

Questo giorno arrivò il 6 Giugno 1944.

Ricordo ancora il sibilo degli ordigni lanciati dal cielo ed il frastuono provocato ogni volta infranto il suolo.

Sentimenti contrastanti mi attraversavano: la gioia di non essere più i soli a combattere e la paura che quegli enormi oggetti volanti potessero sbagliare bersaglio, infrangendo così il mio sogno di vedere la Francia nuovamente libera.

Passato il frastuono mi resi conto che stavamo muovendo i primi passi verso la libertà.

Le batterie tedesche nell’entroterra e le fortificazioni sulla spiaggia erano state indebolite così scattò la seconda parte del piano: le truppe Alleate iniziarono a sbarcare sulle spiagge e i soldati correvano sulla sabbia con una forza innata, spinti dalla volontà di vedere un giorno bambini come me tornare a giocare su quelle meravigliose dune di sabbia, sereni e felici come un tempo. Donarono loro stessi per questo futuro, sacrificando la loro stessa vita.

Furono giorni, mesi, anni difficili e senza quegli uomini probabilmente il mondo che conosciamo non esisterebbe; per questo non dobbiamo mai smettere di ringraziarli ed il modo migliore è quello di non cadere negli stessi stupidi errori.

Ora noi abbiamo il compito di tramandare ai più piccoli questa storia affinchè in futuro non ricadano nella tentazione di un odio così profondo.


A me piace pensare che sotto quelle croci bianche, quegli uomini valorosi stiano correndo sulla spiaggia verso il mare, liberi e felici, proprio come me nell’istante in cui capii di aver bisogno di loro.

Galleria degli scatti qui.

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